quattro rintocchi-
strazia il cielo ancor scuro
lontano un gallo
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quattro rintocchi
tranquillo il ciel li accoglie-
torna silente
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quattro rintocchi-
strazia il cielo ancor scuro
lontano un gallo
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quattro rintocchi
tranquillo il ciel li accoglie-
torna silente
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d’arancio è il grano
più rossa la sterpaglia-
in mezzo grilli
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cielo al tramonto
sulla terrazza rossa
brezza leggera
color metallo
il cielo della sera-
sfuma nel rosa
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sera d’estate
parte del ciel s’oscura-
trema la siepe
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cielo di sera
metallico il giardino
fosco risplende
nel fiore rosa
s’arriccian quattro antenne-
rosse le vene
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ignoro il nome
di quel che chiamo vita-
l’oscuro scorrer
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piccolo petalo
quando si potrà dire
adesso è morto?
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fantasmi antichi
abitavan la mente-
or solo nubi
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occhiuti rospi
puliscono la mente-
anche le nubi
La città dei testimoni simultanei
s’andò alla pietra
immensa, tonda, verde-
ritorno atteso
rumor di giungla
dal macero si leva-
mi porta altrove
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gerani rosa
tremano al vento caldo-
un cinguettio
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notte d’estate
il respiro del mondo
fresco mi giunge
nell’ombra chiara
oceani di luce-
fragili foglie
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ruvide al tatto
le foglie del cespuglio-
danzano insetti
carezza il vento
lunghe sottili foglie-
verde una chioma
odor dolc’aspro
di fior recisi ed aglio-
d’erba assolata
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dettagli, oggetti
poter toccar ricordi-
densa è la vita
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