ascoltando la voce di Jack Keouac
beat generation voce d’uomo face inghiotte saliva e sentimento e musica
che gira nella testa di New York nella testa di New York e quel bel mondo
colori e gente e andare. Ma chiusa nella mia casa verde io resto e ascolto
l’altrui voce e dentro di me non risuona se non di vecchio sentire ora che
tutto è piatto, fermo e la tempesta s’è fermata meno male che s’è fermata
quella volta che si prese quell’autobus…
……………………………………………………………………………………………………………………
Un pover’uomo guffante nel buio della sua città senza nome che se ne va
nel cielo nero e blu spinto lassù dai suoi pensieri folli rosa ricchi e noiosi.
Ma poi tornava a casa la sera dal lavoro e se ne stava lì a guardare fuori
dalla finestra il cielo della notte. La sedia a dondolo e la finestra.
La capanna che è la sua casa e la finestra che dà sul cielo hai forse bisogno
d’ altro diceva a se stesso a voce alta.

 

 

4 thoughts on “

  1. perhè non me lo mandi sotto forma di commento che così lo leggo?; scrivere sotto l’influsso del montepulciano d’abruzzo non vale!( anche se tanti lo consigliano!)

    ciao aspetto il tuo koan

    Ljuba

  2. ma si figuri !

    a me invece e’ piaciuto inventare un koan partendo dalla tua bella prosa 😉

    ammetto di averlo fatto sotto l’influsso di montepulciano d’abruzzo !

    r

  3. il testo non è autobiografico nel senso stretto del termine e l’ho scritto di getto, secondo il cosiddetto metodo della prosa spontanea, quindi si autogiustifica; mi piace scrivere in questo modo proprio perchè vengono fuori tante cose contraddittorio ed incoerenti

    ciao utente anonimo e grazie della visita

    Ljuba

  4. “ora che tutto è piatto, fermo e la tempesta s’è fermata ”

    … cos’e’ quindi il moto di spirito che crea se tutto e’ fermo ?

Comments are closed.