In un posto qualunque


dentro una stanza


parlo e ascolto.


Calmo lo sguardo


va fuori dalla grande vetrata.


Lo cattura una nuvola nera;


si muove lenta ma determinata.


la seguo,


ma intanto ascolto


quello che si dice nella stanza,


non mi perdo una parola.


Mi piace la gente


della stanza


e il calore delle sue parole.


Fra poco la nube nera


sparirà oltre la ferrovia.


Allora mi chiedo


dov’è, qual è


l’anima delle nuvole?


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( sullo stesso tema, l’haiku)


parlo e ascolto


lo sguardo fugge altrove-


nuvole nere

 


G. sette


 


Uscì per strada


incontro alla gente,


l’impermeabile svolazzante


nell’autunno freddo, piovoso.


A capo scoperto


i capelli scompigliati dal vento


attraversa la folla,


la taglia senza vederla,


alto, impenetrabile, cupo


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due grandi alberi


verdi oscillano al vento-


neri colombi

 


la prima brina


nei campi e sopra i prati-


cuore in inverno


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chiaro orizzonte


in alto il grigio incombe-


dalla finestra il sole


La bambina


 


Metà della bambina


è in piena luce;


il suo piccolo cuore


batte all’ombra.


Il luogo non esiste


è il luogo della non-memoria,


un immenso


rotolo ci carta


su cui scrivere.


Il suo sguardo deciso


batte il tempo,


sì, sì, batte, batte il tempo.


Coraggiosamente sfida


quell’ombra scura


accanto a sè

 


dal ciel serena


piove una luce rosa-


troppo lontano


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stupisce il cuore


la nebbia all’orizzonte-


alba segreta


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Verso sera


quell’odore al mercato


e la vita tutta in una strada


e quel senso di perdita


e d’abbandono


 

 


quegli occhi tristi


sembran cercar qualcuno


poi li distoglie


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viaggia con me


stamattina la luna-


lenta sbiadisce


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