due rondini
dove ce n’eran cento-
aprile avaro
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nell’uccidere
mite è il pescatore
e silenzioso
due rondini
dove ce n’eran cento-
aprile avaro
————-
nell’uccidere
mite è il pescatore
e silenzioso
il pioppo bianco
immenso contro il cielo
oscilla lieve
grasso è l’odore
dell’erba tagliata
volano fiori
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sciamano bianchi
nell’aria meridiana
pollini in volo
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tra gli alti pioppi
volan piccoli fiori-
vivo di sogni
di nuovo aprile
un verde movimento
che si ripete
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l’ombra dei faggi
sdraiata sull’argine
sul ponte erba
pioggia d’aprile
non copre i suoni
di altre vite
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sotto la pioggia
d’amor abbaia il cane-
altrove è festa
grigio il cielo
cinerea la terra-
secco il sentiero
vecchio macero
vi si specchia il mondo –
altro non cerco
oppure:
vecchio macero
un mondo liquefatto
vi si specchia
sospesi a fili
invisibili e tesi
tre corvi neri
———-
un ciuffo d’erba
m’ immagino d’essere-
ieri non c’era
vento d’aprile
fruscia e ansima il grano-
fugge la lepre
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s’accende il grano
di mille fiammelle
nel vento incerte
non il dolore
so dire a parole
solo la gioia
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