sotto le stoppie


terra che par sabbia


tortore in fuga


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passan gli storni


e il ciel diventa nero


formiche in volo


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degli uccellini


intorno ai miei capelli


diverse voci

 


cobalto è il cielo


che porta la tempesta


e squilla il verde


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petali viola


li sfiora il passerotto-


mi vede, fugge


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gonfio un arco


di nubi più chiare


bianco avanza


quadri di luce


bianchi sul lenzuolo


ombre segrete


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le braccia innanzi


s’avanza il messaggero


coperto è il viso



(cosa rimane di un messaggio che non


può essre letto? A cosa serve una lettera


che non può essere letta?)

 


arranca l’ombra


dal vento ostacolata –


un batter d’ali


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da un folto erboso


si leva un nero stormo


e prende il cielo


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sole di giugno


all’ombra delle siepi


frullio di ali


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sbatton tra loro


le foglie del granturco


dirige il vento


bianche sfumano


nuvole nell’azzurro-


fresco nell’ombra


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sfioran le canne


rondini a decine


e l’aria canta


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sembra di guerra


quest’assolato campo-


paglia lucente


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metafisici


 cilindri di paglia


campi riarsi