secchi rintocchi
vengon dalla pianura-
dentro la terra
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secchi rintocchi
vengon dalla pianura-
dentro la terra
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la stessa luce
nel macero e nel cielo-
dall’alto o basso?
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sguardi
Quando alzo lo sguardo
più stretto è l’orizzonte-
piccoli, bassi i rami,
spento lo specchio d’acqua-
grigia anche la striscia
che soccombe alle nubi.
Poi arriva il vento
scuote forte le cime.
Sull’orizzonte
solo una luce chiara
proprio in mezzo alle nubi,
s’avvia, sfuma nei bordi
bianca nel cielo.
Intanto qua si canta
sopra l’erba e sui rami,
anche quel merlo
l’unico, che si tuffa dal tetto.
chi la comanda?
quando l’acqua s’accende-
di ramo in ramo
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piccola cima
l’ albero verso il cielo-
tre sole foglie
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in due si spezza
linea dell’orizzonte-
traversa i rami
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sull’orizzonte
larga striscia di luce-
camminan nubi
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solo guardarla
luce che apre gli occhi-
dentro le voci
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lento s’asciuga
della terrazza il rosso-
strisce più chiare
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sembra più spoglio
l’albero stamattina-
s’aprono i rami
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immenso e viola
s’apre il cielo al mattino-
gelo all’intorno
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le nebbie azzurre
raccontano una storia-
c’era una volta
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intermittente
il blu squilla lontano-
ai bordi nebbia
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l’attenzione
osservo, osservo, osservo,
e poi lo perdo
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